Da un articolo di stampa internazionale leggo di futures ed oscillazioni.

Industrie sementiere che non sostengono escludendo uno dei sette miliardi della popolazione mondiale traendone profitto. Produrre qualcosa, crollare e riprodurre con fini evoluzionistici, per noi, certo.

Società incatenata da media empatici applicanti modelli diversi, controllati da fluttuazioni e scommesse economiche. In un’ astrazione dalla realtà sociale, commerciale-economica di diritti ed ostentazioni, si dovrebbe tentare forse una destabilizzazione in una devastazione con cataclisma? Si riparte dai batteri, organismi, simbionti su un pianeta morto.

Eppure bagliori fugaci prima dell’abisso ci sono, come l’autoproduzione orticola nello smog cittadino stipato nel cemento e nel fango, sterminate distese di pannelli solari che rubano suolo ad un’agricoltura intensiva o altri interessi sociali, mari coperti di foreste di eolico…

Ignoranza e consapevolezza con applicazioni errate.

Ripristino dell’asse con una martellata, unica soluzione per un mondo affamato e cannibale? Il balzo in avanti è vicino, la forma di batterio organico a spasso per l’universo in una dimensione ostile aggrada.

Il pianeta e la comunità globale devono coesistere evolvendo in un nuovo modello economico differente dal capitalista, comunista, dittatoriale, tirannico? Un ritorno alle poleis o addirittura agli albori? Un passo in avanti nella speranza di un future incerto? Ottimizzare il tempo prima di disfunzioni nel sistema?

Sono soltanto deviazioni da un argomento ancora poco presente nella consapevolezza generale ed individuale, pure disconnessioni e divagazioni per il nulla che affoga nella stupidità.